Spending review, il governo ricorre anche agli open data

Movimento open. Per i promotori degli open data, un movimento che negli ultimi anni è cresciuto parecchio anche in Italia, la decisione è un passo nella giusta direzione. “Iniziativa sicuramente apprezzabile”, dice Vittorio Alvino, creatore diOpenParlamento, sito che sfrutta i dati pubblici per rendere più trasparente l’attività di Camera e Senato. “Non ho la competenza per dire se quei dati specifici sono sufficienti per consentire di produrre un’analisi approfondita della spesa pubblica del nostro Paese ma la mossa di metterli a disposizione è giusta e i formati e le licenze adottati sono corretti. Speriamo si prosegua su questa strada”. Soddisfatta anche Flavia Marzano, presidente degli Stati Generali dell’Innovazione, che qualche giorno fa aveva auspicato una maggiore apertura dei dati di spesa italiani: “Ottimo primo passo. La trasparenza e i dati aperti sono una pre-condizione per un’efficace lotta agli sprechi. Anche se, bisogna ricordarlo, da soli non garantiscono alcun risultato”. Quanto alla Ragioneria generale, per ora, non fa sapere se analoga decisione riguarderà anche gli altri dati depositati nei suoi archivi informatici ma nemmeno lo nega. “Sulla strategia generale non posso pronunciarmi. Intanto godiamoci questo inizio, poi vedremo”, fa sapere Aline Pennisi, dirigente della Ragioneria che ha seguito la pubblicazione delle informazioni su Data.Gov.it.

http://tg24.sky.it/tg24/economia/2012/05/11/spending_review_open_data_monti_sprechi_web_bondi.html

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