Non è pensabile che in un momento di crisi come quello attuale si perdano anche i pochi provvedimenti utili in tema di Agenda Digitale che sono contenuti nel decreto Crescita 2.0 appena approvato al Senato.
Non è l’Agenda Digitale che auspicavamo, ma sarebbe segnale di irresponsabilità grave vanificare quegli sforzi positivi che possono portare comunque degli importanti benefici al nostro Paese. Non si può ripartire da zero. L’Italia non può aspettare ancora.
Ad alcuni dei provvedimenti teniamo in modo particolare perché in questi mesi abbiamo anche visto recepire nostre proposte: sulla previsione di un piano strategico per l’Agenda Digitale, che ancora manca, sull’anagrafe della popolazione, sul tema complessivo dei dati aperti e del riuso, sulla previsione di un piano per la realizzazione del telelavoro obbligatorio per tutte le amministrazioni, sulle comunità intelligenti.
Come abbiamo denunciato nel comunicato congiunto con IWA e Roma StartUp molto di più si poteva fare, e alcune gravi carenze rischiano di rendere inattuabili diversi provvedimenti e inefficace l’Agenda Digitale (penso a commercio elettronico, alfabetizzazione digitale, regolamentazione del mercato degli operatori delle comunicazioni, startUp).
Ma far decadere il decreto e buttare a mare tutto è da folli. L’auspicio è che il Presidente Monti inserisca anche questa conversione in legge come una delle azioni irrinunciabili. E che la Camera mostri consapevolezza dell’importanza di questo passaggio.
Sicuramente “far decadere il decreto (Crescita 2.0) e buttare a mare tutto è da folli.”, ma forse occorre fare anche un’altra piccola riflessione su questo e molti altri decreti del governo Monti. Erano tutti perfetti, contenevano decisioni importantissime, ma erano solo, potremmo dirlo poeticamente, il mantello esterno di un colosso dai piedi d’argilla che non avrebbe mai potuto camminare perchè, per l’esecutività i decreto avrebbe avuto bisogno del regolamento d’attuazione, delle norme esplicative, delle precisazioni ministeriali e dei mille altri garbugli che rendono un provvedimento realmente esecutivo. E guarda caso tutti questi provvedimenti ulteriori non sono fatti da un Governo, tecnico o politico che sia, ma dalle mille immobili ed inamovibili cariatidi amministrative che non permetteranno mai qualsiasi cambiamento che possa minare la loro aurea immobilità inamovibile.Che venga un Governo di destra o di sinistra o, come l’ultimo di destra e sinistra,i decisori, anzi i non decisori, occulti, gli alti gradi della burocrazia non vogliono che nulla cambi. Lo spooling sytem, cioè il cambio forzoso degli alti gradi burocratici, avrà pure tanti difetti, ma almeno si corre il rischio che qualcosa possa cambiare!
Attilio A. Romita