L’iniziativa della Carta d’intenti per l’Innovazione sta riscuotendo un consenso eccezionale. A sabato mattina sono 68 i candidati che hanno espresso la loro adesione e affermato il loro impegno a sostenere le dieci priorità della Carta. Altro dato interessante è che, grazie alla mailing list WISTER, Women for Intelligent and Smart TERritories, si è diffusa la notizia tra le candidate che adesso sono 29 (percentuale di molto maggiore alla percentuale delle donne candidate nelle diverse liste).
Ed è rilevante ed eccezionale che i candidati siano di TUTTE le aree politiche: Centrodestra, Centrosinistra, FARE Fermare il declino, Lista Monti, Movimento Cinque Stelle, Rivoluzione Civile. Certamente alcuni non su tutti i punti, ma è importante che tutti abbiano così voluto condividere la necessità di porre l’innovazione e il digitale al centro della strategia per il futuro dell’Italia.
Il 4 febbraio al Convegno Meglio Tardi che Mai. L’agenda dell’innovazione per il futuro dell’Italia, presso il CNR a Roma, molti di loro (in presenza ma anche collegandosi a distanza) affermeranno e articoleranno il proprio impegno su questo tema.
Ma il 4 febbraio non potrà che essere una tappa di un percorso ambizioso finalizzato a far sì che quelle priorità possano diventare la piattaforma comune sull’innovazione su cui definire l’agenda dei lavori del prossimo parlamento. Il 4 sarà utile per condividere le modalità per continuare a mettere sensibilità, energie e competenze a fattor comune.
Un Convegno fondamentale e che si caratterizzerà anche per il dibattito della mattina sullo stato dell’Agenda Digitale italiana e sui prossimi passi.
Per diffondere le dieci priorità programmatiche della Carta d’Intenti per l’Innovazione abbiamo anche deciso di accettare di intervenire, dove saremo invitati, nei diversi convegni che si terranno da qui alle elezioni, in modo da affermarne la strategicità e ampliarne la condivisione sia tra i futuri parlamentari e consiglieri regionali sia tra tutti gli altri cittadini.
Quindi si parte dal Convegno del 4 febbraio. E non finisce qui.