Scopo e contesto
L’obiettivo di questo spazio di discussione è arrivare alla redazione del position paper che funga da base di partenza per la discussione pubblica che si terrà in occasione del brainstorming del 14 Maggio 2015 presso l’Università di Siena. L’incontro avviene nel contesto dei lavori per l’avviamento della Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School e deve produrre indicazioni utili allo sviluppo delle sue strategie. In particolare, deve far emergere le priorità percepite dai possibili beneficiari a livello di domanda di competenze digitali nel settore patrimonio culturale, arti e scienze umanistiche.
Tema della discussione
Individuare le applicazioni tecnologiche funzionali sia alla conservazione sia alla valorizzazione dei beni culturali e in generale ai temi della rigenerazione del sistema museale
Modalità di discussione
Per lo sviluppo della discussione si invita a usare i commenti di questa pagina. Non è obbligatorio, ma è auspicato, l’utilizzo di un profilo che mostri nome reale e soprattutto una propria foto. Aiuta a conoscersi. Si invita anche a cercare di sviluppare e approfondire i thread esistenti prima di aprirne di nuovi, nei limiti del possibile. Appena emergeranno i primi elementi di condivisione, questi verranno consolidati nel testo di questa pagina qui di seguito.
Sintesi della discussione [in corso]
- Quali sono le domande alle quali la valorizzazione digitale dei beni culturali dovrebbe fornire la risposta?
- Le tecnologie digitali possono aiutare a superare il problema della temporaneità delle mostre?
- L’esempio “TEBE Temporary Exhibitions Become Endless“ [Attilio A. Romita]
- Possono le tecnologie digitali aiutare a narrare di più e meglio in un museo?
- Superare i vincoli spaziali
- Le sale digitali
- La centralità della narrazione
- Le tecnologie digitali possono aiutare a superare il problema della temporaneità delle mostre?
- “Sia lo studioso che il fruitore devono (sottolineo “devono”) essere uomini del proprio tempo e il tempo attuale è quello delle tecnologie digitali, che supportino la ricerca (analisi satellitari dei siti, ricerche sintattiche e semantiche sulle fonti, catalogazioni integrate, ecc) e il godimento del risultato della ricerca, attraverso tecnologie museali che vadano oltre la mera “presentazione”, ma si rivolgano alla “narrazione”…e quindi all’esperienza…e quindi alla metabolizzazione…dei risultati ottenuti.” [Alessandro Caporuscio]