Esperti in “Impresa 4.0” nel settore Infrastrutture critiche: il contributo di SGI

 

La terza edizione del Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Cultura Qualità, AICQ, Roma 11 novembre 2019, presenta tre progetti di Prassi di Riferimento (vedi riquadro) richiesti da questa associazione a UNI ed elaborati nei mesi scorsi. Essi hanno riguardato i profili professionali manageriali degli esperti che, avvalendosi di tecnologie abilitanti, supporteranno l’applicazione dell’innovazione nei processi e nei sistemi organizzativi delle infrastrutture critiche, con particolare attenzione ai settori Ferroviario, Costruzioni ed Energia.

Le suddette Prassi di Riferimento, sono state pubblicate il 4 novembre u.s., nel Catalogo UNI/PdR,. Esse sono acquisibili, previa registrazione, qui.

Ogni PdR è stata arricchita con un capitolo inerente agli indirizzi operativi per la valutazione della conformità delle persone ai requisiti di conoscenza, abilità e responsabilità individuati e finalizzati alla certificazione.

Stati Generali dell’Innovazione (SGI), insieme a AM/FM GIS Italia, hanno avuto l’opportunità di partecipare ai lavori di questo progetto in rappresentanza del Comitato UNICT 526 UNINFO “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nel settore ICT”. La collaborazione con esperti senior nei tre settori verticali citati, in un contesto aperto e inclusivo, ha consentito di rappresentare e motivare il contributo che le tecnologie geospaziali possono fornire rispetto ai temi di “Impresa 4.0” [1], applicati al contesto delle infrastrutture critiche.

 

Il settore infrastrutture e il mercato geospaziale

Il settore delle Infrastrutture sarà tra i principali motori dell’industria a livello globale per la crescita del mercato geospaziale (v. figura 1: fonte: Geospatial Media Analysis,2018).

Figura 1. I 10 principali settori industriali che favoriranno la crescita del mercato geospaziale entro il 2020

L’aumento del fabbisogno di infrastrutture resilienti, in particolare, rappresenterà un fattore trainante del settore geospaziale, che indurrà la sua crescita nell’industria dell’architettura, dell’ingegneria e delle costruzioni (cosiddetta AEC[2]) nel periodo 2018 – 2022 (v. figura 2; fonte: Geospatial Media Analysis, 2019).

Il mercato geospaziale dell’industria AEC ha raggiunto nel 2018 il valore di circa 60 miliardi di dollari USA a livello globale, pari a circa il 18% del suo totale e corrispondente allo 0,53% di questo settore in costante crescita, come evidenziano gli istogrammi riferiti al periodo 2014 – 2022 di figura 2, dove tale tendenza è presentata disaggregata nelle diverse componenti.

Figura 2. Tendenza 2014 – 2022 del Mercato AEC globale, disaggregato per comparti (in trilioni di $)

In ragione di tale sviluppo atteso, il settore delle Infrastrutture richiederà negli anni a venire un maggior impiego di figure professionali esperte in tecnologie geospaziali.

La crescita del settore Infrastrutture interessa naturalmente anche l’Italia. Pur in assenza di previsioni disponibili riguardanti il mercato geospaziale dell’industria AEC nazionale, è da ritenere che l’aumento della richiesta di competenze relative alle tecnologie geospaziali possa essere confermato anche per il nostro Paese.

 

Il contributo di SGI al progetto UNI/PdR “Impresa 4.0: profili professionali per il settore infrastrutture”

Per descrivere l’apporto fornito da SGI a questo progetto occorre necessariamente richiamare brevemente la metodologia seguita dai tre gruppi di lavoro formati per redigere le PdR corrispondenti ai tre settori considerati. La prima azione ha riguardato l’individuazione dei possibili ambiti organizzativi in cui l’esperto di “Impresa 4.0” è chiamato a fornire il proprio contributo. Alcuni di questi riguardano trasversalmente i tre settori (quali ad es.: “Gestione della Supply Chain” e “Gestione delle Risorse Umane”). Altri sono specifici di un determinato settore (per tutti, come esempio, ricordiamo la “Programmazione del Servizio di Trasporto”, precipuo del settore ferroviario).

Il secondo passo ha consentito di applicare ad ogni ambito -inteso come macro-attività- una descrizione volta a evidenziare in dettaglio le attività contestuali al corrispondente livello “macro”.

Infine, il terzo ha previsto la caratterizzazione di ogni macro-attività in termini di requisiti di conoscenze, abilità e responsabilità-autonomia (competenze) necessarie all’esperto perché possa incidere in modo efficace al processo di innovazione.

Quest’ultima fase può essere considerata il cuore del progetto; sviluppata grazie alla raccolta dei contributi forniti dai singoli partecipanti, in più riprese. Infatti, periodicamente, tali apporti sono stati oggetto di confronto collegiale, sia all’interno dei gruppi di lavoro relativi ai tre settori vagliati, sia in occasione di riunioni plenarie del tavolo di lavoro di progetto.

Il contributo di Stati Generali dell’Innovazione a questa UNI/PdR ha riguardato prettamente questa fase e ha inteso fornire un contributo all’incremento delle competenze geospaziali nel contesto dei settori considerati dal progetto, condividendo con i colleghi l’esperienza maturata nell’ambito della redazione della Norma UNI 11621-5:2018 – Attività professionali non regolamentate – Profili professionali per l’ICT – Parte 5: Profili professionali relativi all’Informazione Geografica (IG).

Inoltre, è stato interessante e utile constatare che l’esperto di “Impresa 4.0” per le infrastrutture, a prescindere dal settore, può operare entro un’ampia varietà di contesti professionali “verticali” e, simultaneamente, può essere inserito in qualcuno dei processi di business dell’ICT, le cui competenze associate sono state sistematizzate dall’European e-Competence Framework 3.0 (eCF, anche Norma UNI 11506:2017). Infatti, il manager esperto in processi innovativi nell’ambito di “Impresa 4.0” deve certamente possedere una visione trasversale sui processi aziendali; d’altro canto ella/egli è un professionista che opera nella sfera dei processi di business propri dell’ICT, in quanto reclutato per valorizzare i nuovi strumenti tecnologici all’interno delle organizzazioni, avendone il pieno controllo sulla disponibilità. In altri termini, il suo ruolo può essere inteso come quello di un facilitatore di processo, inserito tra i manager altamente specializzati, titolari della responsabilità delle macro-attività “verticali” e i professionisti specialisti del settore ICT, con i quali condivide un ampio spettro di conoscenze, abilità e competenze.

Avendo già affrontato l’individuazione di requisiti di competenza professionale in un contesto con analoga caratteristica operativa -quello del professionista dell’Informazione Geografica-, è parso stimolante seguire il medesimo approccio adottato nell’ambito della citata norma UNI 11621-5:2018. Così operando, è stato possibile selezionare proposte e -in generale- partecipare all’attività di definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e responsabilità-autonomia dei profili manageriali dei professionisti esperti che avvalendosi delle tecnologie abilitanti, supportano la valorizzazione, il trasferimento e l’applicazione dell’innovazione connessa a “Impresa 4.0” nei processi e sistemi organizzativi delle Infrastrutture Critiche dei tre settori considerati.

 

Requisiti di Conoscenze, Abilità e Responsabilità & Autonomia in tema di tecnologie geospaziali

Per la formulazione dei contributi alla stesura delle PdR riguardanti specificatamente le conoscenze, abilità e competenze in tema di tecnologie geospaziali, si è preso spunto da quelle richieste per le figure professionali di profilo manageriale della norma richiamata: il Geographic Information Manager (GIM) e il Geographic Knowledge Enabler (GKE). Fondamentale, ovviamente, risulta l’inserimento della Tecnologia Geospaziale nell’elenco di quelle riconosciute abilitanti dei processi innovativi di “Impresa 4.0” e l’introduzione di una sua definizione esplicativa, conforme alla UNI 11621-5:2018.

Sono stati pertanto proposti e accolti requisiti di conoscenze, abilità e competenze riferite alle seguenti macro-attività.

  1. Valorizzazione, Trasferimento ed Applicazione delle Tecnologie Abilitanti

Conoscenze: Tecnologie Geospaziali, loro integrazioni nell’ambito delle ICT e loro utilizzo all’interno dell’engineering tradizionale

  1. Gestione delle Risorse Umane

Conoscenze: Principi ispiratori, cognitivi e sociali che influenzano la comprensione del valore delle tecnologie geospaziali

Abilità: Valutare i bisogni formativi riferiti alla alfabetizzazione geo-digitale (competenze geo-digitali)

  1. Project Management (Settore Costruzioni) e Gestione dei Processi di Miglioramento (Settore: Ferroviario)

Abilità: Individuare e proporre integrazioni tra, GIS e altre tecnologie geospaziali (es. Remote Sensing, Scanning), con tecnologie ICT (es. Building Information Modeling, BIM e Business Intelligence, BI) nonché altre componenti dell’infrastruttura informativa aziendale (es. Supervisory Control and Data Acquisition -. SCADA, Enterprise Resource Planning – ERP, ecc.)

  1. Esercizio, Verifica e Manutenzione dell’Infrastruttura (Settore: Energia)

Abilità: Saper individuare e proporre integrazioni tra SCADA, tecnologie geospaziali, ICT e altre componenti dell’infrastruttura informativa aziendale (es. BIM, ERP, ecc.)

 

Primi riscontri e conclusioni

Di particolare rilevanza è stato l’inserimento all’interno delle Responsabilità-Autonomia per la macro-attività “Gestione dei Processi di Miglioramento” del seguente requisito riferito al Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, SINFI:

«[L’esperto di “Impresa 4.0”] Interagisce con la struttura preposta alla gestione del SINFI, promuovendo azioni sinergiche in tema di innovazione nei processi di esercizio, verifica e manutenzione dell’infrastruttura».

SGI, insieme ad AM/FM GIS Italia, segue con attenzione e impegno le tematiche del catasto delle reti tecnologiche e -sin dalla sua istituzione- del SINFI (al riguardo, segnaliamo il nostro ultimo post sul DATATHON organizzato recentemente dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Infratel Italia e il team di Talent Garden). Tale capacità professionale degli esperti che opereranno nell’ambito delle infrastrutture critiche, introdotta per ogni ambito settoriale -Energia, Costruzioni, Ferroviario-, contribuisce a valorizzare questo sistema informativo strategico per il nostro Paese. Infatti, il SINFI è stato creato nel contesto delle istanze per lo sviluppo della Banda Ultra Larga (BUL), ma sono state immediatamente colte le innumerevoli potenzialità di una sua fruizione, anche in sinergia con altri ecosistemi di dati, per lo sviluppo di un ampio spettro di servizi digitali a beneficio del settore produttivo in ottica “Impresa 4.0”, della pubblica amministrazione e dei cittadini.

In questo contesto, SGI si è fatta parte attiva per creare rapporti di collaborazione tra AICQ -ricordiamo, soggetto richiedente questo progetto UNI/PdR- e Infratel Italia  -società incaricata dal Governo Italiano per attuare la strategia italiana per la banda ultra larga e che gestisce il SINFI- e ha collaborato all’evento dell’11 novembre richiamato in premessa, a cui la nostra associazione ha concesso il patrocinio.

Nel prosieguo, SGI intende proporsi per svolgere iniziative formative in tema di tecnologie geospaziali (ma non solo), all’interno dei programmi di AICQ e di Infratel Italia. In prospettiva, può essere considerata la predisposizione di una specifica Prassi di Riferimento dedicata al SINFI, coinvolgendo -insieme ai suddetti soggetti- la più ampia rappresentanza di stakeholder, quali UTILITALIA e ANCI e, in generale, le rappresentanze professionali che contribuiscono al progresso digitale dell’Italia.

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[1] Nell’ambito di questo progetto, “Industria 4.0” assume la denominazione “Impresa 4.0”: indica una modalità organizzativa dei processi di impresa, in grado di far circolare e gestire le informazioni legate alla generazione di valore
aggiunto, tra i vari componenti del Sistema Impresa, tra loro interconnessi (macchine, persone, sistemi informatici, beni e servizi).

[2] Tale settore produttivo coinvolge professionisti di questi tre settori per raggiungere obiettivi comuni e fornire l’output finale in modo efficiente. Essa comprende infrastrutture industriali, di costruzione e di trasporto; il comparto dei trasporti abbraccia aeroporti, ferrovie, porti e infrastrutture stradali.

 

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