Quando si parla di comunicazione sembra tutto semplice e facile. Si apre innanzi l’immaginario dell’interlocutore uno scenario solare con un orizzonte lineare, conseguenziale, logico: ti dico ‘questo’, per farti sapere ‘questo’. In realtà si confonde la comunicazione con l’informazione, e ciò lo si è sottolineato molte volte (vedi Modelli e paradigmi della comunicazione pubblica I parte e II parte , se non si visualizzano bene basta scaricare il pdf)
Ma non è detto che la comunicazione non possa funzionare con modalità ‘semplice’, anzi se vuole essere efficace è proprio la modalità che le compete, ma la sua efficacia dipende da un backstage , ossia azioni di sviluppo, complesse ed articolate. Ciò vale in special modo per la comunicazione istituzionale, la quale si fonda innanzitutto su complessità d’impostazione e di svolgimento, che non vuol dire criticità ma al contrario significa dirimere le criticità. La programmazione in una campagna comunicativa è elemento primario, cui segue l’analisi del progetto: finalità/funzione, obiettivi/scopo, stakeholder/destinatari, campo d’applicazione, scenario preesistente, scenario conseguente/previsione, costi ma più di tutto interessi dell’unica lobbie ammissibile: il cittadino.
E questo il Formez lo sa. Per questo motivo ha avviato diverse campagne di consultazione pubblica, una ricordo in particolare sull’obbligo della comunicazione del Por Fesr Campania 14 20
La consultazione pubblica è uno strumento di democrazia partecipativa che consente a cittadini, interessati, e in definitiva decisori finali, di esprimere il proprio parere e punto vista.
E’ un importante tassello nel processo di identificazione delle necessità sociali e dell’impatto delle azioni politiche su tutto ciò che viene messo in atto. Ma le consultazioni pubbliche sono importanti anche e soprattutto perchè svolgono un’azione basilare e fondamentale di sviluppo in progress delle competenze digitali con e per la Pubblica Amministrazione.
Ha scritto Roberta Chiappe lo scorso febbraio sul sito dedicato dal Formez agli addetti ai lavori :
Nell’Agenda Digitale italiana la Strategia per la crescita digitale 2014 – 2020 individua le competenze digitali come elemento fondamentale per la trasformazione digitale del Paese, puntando su una forte sinergia tra settore pubblico e privato. Le competenze digitali professionali nella PA sono quindi da considerare essenziali per il processo di modernizzazione della PA, e indispensabili per attuare gli obiettivi dell’Agenda Digitale italiana a tutti i livelli.
Grande attenzione quindi va posta – nel sistema di formazione permanente dei dipendenti pubblici – allo sviluppo di competenze sulla cultura digitale e al rafforzamento della capacità di gestire i processi di innovazione, che possano consentire di concepire e governare il cambiamento digitale all’interno della Pubblica Amministrazione.
Sappiamo quanto instancabile sia l’attività del Formez su questo fronte.
Oggi l’Ideario Formez ospita un’altra consultazione pubblica importantissima quella sull’ #AgendaDigitalediRomaCapitale aperta a tuti gli stakeholder cittadini
Per partecipare c’è tempo fino al 3.12.2016, giorno ultimo per inviare idee o commenti costruttivi, su come gestire una Roma Semplice, interconnessa, fruibile e vivibile.
Basta autenticarsi al sito del Formez e leggere le istruzioni su come partecipare per inviare un proprio progetto o idea per rendere Roma più agevole dal punto di vista delle connessioni, offrire una propria idea di smart city, delineare punti di forza o debolezza … Insomma connettersi, condividere, per essere più social o magari anche solo per dare una mano a cambiare in meglio la realtà
Sappiamo quanto l’Assessore alla Roma semplice, Flavia Marzano, tenga alla riuscita della consultazione, alla riuscita del suo impegno per migliorare la vita dei cittadini, sua vera unica lobbie