Roma futura, Roma intelligente. Dall’open source alle smart cities

Dopo l’incontro del 13 maggio  su Roma Smart City con candidati e staff tecnici per le elezioni a Sindaco di Roma, non s’è riusciti ad incontrare i due contendenti finali per il ballottaggio ma abbiamo accolto inviti (esprimendo comunque imparzialità), come questo di oggi su Roma futura, Roma intelligente. Dall’open source alle smart cities. 

E’ una buona occasione per pubblicare un report (elaborato da Myriam e condiviso con Marco) di quell’incontro su Roma Smart City che delinea una road map avviata nel settembre scorso al Parco dell’Appia Antica.

Uno sguardo alla sala per notarla piena. Il tema evidentemente è d’interesse anche di molti cittadini nonostante sia lunedì pomeriggio. Anche i componenti degli staff tecnici delle liste a sostegno dei candidati sindaco Marino, Marchini, De Vito e Medici sono molto numerosi. Una breve introduzione di Carlo Infante, Livio De Santoli e Nello Iacono che illustrano l’antefatto di questo incontro, il lavoro elaborato sul wiki dedicato dagli aderenti al progetto Roma Smart City per mettere a punto l’agenda e i punti che la compongono.

Nel preparare l’incontro noi del progetto ci eravamo esercitati a declinare l’acronimo SMART in quelli che, sinteticamente, ci piacerebbe fossero i criteri e i valori guida della città che vogliamo. Una visione da condividere con gli esperti presenti: S come sostenibile, M come mobile, A, come abilitante, R, come resiliente, T, come trasparente. In questa declinazione c’è già tutto: cosa ne pensano i nostri ospiti? Cinque minuti a tutti per un primo giro:

Maria Ioannilli , lista civica per Marchini sindaco ci apre un mondo sui dati raccolti in ricerche commissionate dall’amministrazione in carica sul sistema dei rifiuti, sull’accessibiltà, sull’ambiente. Migliaia di dati chiari e disponibili che nessuno ha recepito e tantomeno utilizzato. Il suo lavoro parte da qui, dalla raccolta di tutte le informazioni e dal loro buon utilizzo per ridisegnare una città Abilitante per i cittadini.

Alberto Marinelli , Monica Scanu, Paolo Pascucci e Umberto Croppi ci illustrano le azioni su cui il candidato Marino si impegna attraverso la messa in evidenza  puntuale della corrispondenza tra i punti della nostra Agenda il loro programma. Il lavoro presentato da Alberto Marinelli è molto chiaro e le sovrapposizioni numerose. Viene sottolineata la necessità di uscire dal provincialismo e diventare “intelligenti”, cogliendo anche le opportunità di finanziamenti UE per lo sviluppo dei progetti.  Progetti che coinvolgano le migliori energie del territorio, partendo dal basso e sviluppando intelligenza collettiva. Un particolare focus lo mette Monica Scanu sulla necessità di non partire da zero ma mettere a sistema le cose buone fatte finora come, ad esempio, Provincia wifi e Roma provincia creativa. E ancora pensare al re-design della città e alla rigenerazione di quello che c’è per creare nuovi spazi abitativi, di socializzazione, di lavoro condiviso. Poi Paolo Pascucci sottolinea come una città SMART sia anche attenta alle differenze culturali e promuova il pluralismo religioso.

Angelo Diario, Daniele Frongia, Luigi Plos del Movimento 5 stelle mettono in luce come anche il programma loro movimento sia completamente in accordo con tutti i punti della nostra agenda. Evidenziano come Roma sia una città non resiliente: ci sono pochi hub e molti nodi deboli e abbandonati dall’Amministrazione con una rete wi-fi a macchia di leopardo.  Si impegnano a promuovere e sostenere tutte le azioni coerenti che verranno proposte dalla futura amministrazione nella direzione della realizzazione della nostra agenda.

Il tempo stringe: ascoltiamo ancora il candidato della Lista Repubblica Romana x Medici Sindaco Riccardo Rifici, poi Fabio Alberti di Sinistra per Roma, Lorenzo Romito di Liberare Roma  e Felynx Zingarelli di Roma Pirata. Si tratta delle liste che sostengono Sandro Medici e anche loro si esprimono sulla coincidenza di alcuni punti importanti su cui stanno lavorando per “far uscire Roma dal Medioevo”. Si sottolinea, inoltre, che non c’è cultura partecipativa senza partecipazione, la tecnologia è un facilitatore ma il gran lavoro va fatto per restituire davvero un ruolo di protagonisti ai cittadini. Dice Romito “per Roma é adeguato il verso di Bob Marley “stop being smart, start being clever”.

Tempo scaduto: si chiude con la proposta che il progetto Roma Smart City svolga il ruolo permanente di advocacy group  e per questo di rivedersi periodicamente per verificare il rispetto degli impegni assunti oggi dalle forze politiche.

 

 

 

 

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