Proseguono gli approfondimenti sulle tecnologie geo-spaziali: in questo ultimo post (19 dicembre) si parla di apprendimento permanente per il programma Copernicus
Buona lettura!
(i link a tutti i post a fine articolo)
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Viviamo in un’epoca dove è cambiato il rapporto spazio-tempo. Di Fulvio Ananasso, Sergio Farruggia e Monica Sebillo.
Il settore delle tecnologie geo-spaziali (Geo-ICT) sta attraversando una trasformazione epocale. Oggi non è più limitato al solo dominio geomatico, ma coinvolge molti altri campi ICT (Information & Communication Technologies) che utilizzano dati georeferenziati e mappe geo-spaziali, con un costante esplosivo aumento di nuovi prodotti e servizi, nonché la possibilità di migliorare o ri-ingegnerizzare i processi aziendali. Il valore e l’utilità risultanti per l’economia e la società attraverso l’industria geo-spaziale è stimata in oltre 500 miliardi di dollari nel mondo, e i vantaggi della geografia digitale e della dimensione spaziale vengono sempre più apprezzati dai cittadini a livello globale, in una forma o nell’altra. E’ pertanto sempre più importante dispiegare iniziative divulgative incentrate sullo sviluppo di competenze geo-digitali, tenendo anche conto delle politiche di Open Government (trasparenza, partecipazione, collaborazione) e dei relativi effetti della rivoluzione geo-spaziale.
Su questa base i soci Fulvio Ananasso, Sergio Farruggia e Monica Sebillo hanno messo in cantiere un interessante progetto divulgativo per la prestigiosa rivista TechEconomy, cercando di approfondire e illustrare i temi principali della “rivoluzione” Geo-ICT, tenendo presenti i 17 Sustainable Development Goals (SDG) stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile ed evidenziando (se e) come gli argomenti trattati contribuiscano – o possano contribuire – al raggiungimento degli obiettivi 2030.
Lo scopo è pertanto proporre argomenti – ancora poco dibattuti, almeno in Italia – legati alla “Rivoluzione Geo-digitale”, cercando di approfondire in che misura la trasformazione digitale della cartografia e la pervasiva diffusione delle tecnologie geospaziali in molti altri settori dell’ICT – sospinta dal dirompente sviluppo della Rete oltre il dominio della geomatica – abbiano già migliorato il contesto della nostra vita e siano destinate a incidervi ancor più in futuro, in maniera tutta da scoprire e comprendere. Per i prossimi mesi sono in programma interventi tecnico-specialistici, alternati da post su argomenti applicativi “verticali”, orientati a declinazioni “cross-settoriali” per applicazioni di mercato più o meno consumer — logistica integrata, e-health / telemedicina, Beni Culturali, eno-gastronomia, agricoltura di precisione, ecc. Il piano editoriale prevede al momento un contributo al mese, pubblicato il 15 di ogni mese.
Le uscite sin qui disponibili riguardano:
- La rivoluzione Geo-Digitale (primo post di presentazione dell’iniziativa e dei relativi Autori animatori)
- Informazione geografica: quali profili professionali (secondo post)
- Uno sguardo al mercato globale del settore geospaziale (terzo post 16 gennaio 2018)
- Il mercato del settore geospaziale: quale il ruolo dell’Italia? (quarto post 15 febbraio 2018)
- Geo-spatial revolution: opportunità, mercato e prospettive di sviluppo (quinto post 15 marzo 2018)
- Tecnologie e applicazioni GIS per smart community (sesto post 17 aprile 2018)
- Geodigital transformation: e l’Italia? (settimo post 15 maggio 2018)
- Rapporto GeoBuiz: il mercato globale del settore geospaziale (ottavo post 15 giugno 2018)
- Geospatial digital transformation: verso la società 5.0 (nono post 19 luglio 2018)
- Il mercato del settore geospaziale: e l’Italia? (decimo post 6 agosto 2018)
- Agricoltura 4.0: con la Geospatial, una marcia in più (undicesimo post 18 settembre 2018)
- Spatial Data Infrastructures (SDI) e Catasto delle reti (dodicesimo post 17 ottobre 2018)
- Quali prospettive per il Catasto delle infrastrutture SINFI (tredicesimo post 15 novembre 2018)
- Apprendimento permanente per il programma Copernicus (quattordicesimo post 19 dicembre 2018)