La città smart, geo-consapevole: opportunità di business e nuove professionalità

Stati Generali delll'Innovazione

118365849_78c37c79a0_o_lrIl blog TANTO ha pubblicato: “Città geo-smart: ci vuole un esperto? Si potrebbe pensare a un #BigGIM  (Geographic Information Manager)”.  Questa figura professionale non esiste. Eppure “I geo-dati sono come un ordito per tessere città “smart” e la geo-ICT inonda di applicazioni l’ecosistema della città intelligente”. Le prove non mancano. Ad esempio, un’indagine condotta in Svezia nel biennio 2011-2012 su più di cento aziende IT, a cui è stato sottoposto l’elenco di 12 geo-dataset dell’Agenzia Cadastral and Land Survay, ha fornito il seguente rincontro: “The release of public sector data as Open Data has a practical, direct impact on increased entrepreneurial activity: many IT-start-ups and established companies have a significant interest in (and willingness to pay at marginal cost for) public sector information” (citata in STUDY ON THE GEO-ICT SECTOR IN EUROPE, Smespire, 2013, pag. 72).

Per investire in maniera adeguata nelle tecnologie digitali, è fondamentale che la governance dei processi “intelligenti”, basata sulla cooperazione tra gli attori coinvolti secondo un modello a rete, promuova la creatività, la curiosità, l’adattamento, e quindi anche la riprogettazione organizzativa, potendo contare al proprio interno sulla presenza di geo-competenze in sintonia con tali requisiti.

La redazione di TANTO ha interpellato 100 persone, divise per categoria (tecnici, funzionari, liberi professionisti, aziende …), alle quali ha rivolto alcune domande per raccogliere diversi punti di vista su questa idea in embrione.

In attesa di conoscere l’esito di tale prima indagine, chi avesse piacere di commentare i contenuti del post può lasciare un commento, scrivere a tanto@spaziogis.it  o diffondere un tweet utilizzando l’hashtag #bigGIM.

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