Perché l’innovazione sia al centro dell’agenda politica. Oltre ottanta candidati aderiscono alla Carta d’Intenti per l’Innovazione.

E’ l’inizio di un nuovo percorso: il 4 febbraio, nella sede del CNR, società civile e candidati di tutte le aree politiche si sono incontrati per condividere e discutere la Carta di Intenti per l’innovazione dell’Italia. L’iniziativa, promossa dall’’Associazione Stati Generali dell’Innovazione, in collaborazione con il CNR, ha messo al centro dell’attenzione l’Agenda dell’innovazione per il futuro dell’Italia, oltre che l’indicazione delle priorità programmatiche per le politiche dell’innovazione.

Non era mai successo prima in una campagna elettorale che una proposta, qual’è quella di riconoscere nell’innovazione digitale l’asset strategico per il Paese, si delineasse un’adesione così ampia e qualificata da parte della politica.

Alla Carta d’intenti per l’Innovazione, infatti, hanno aderito al momento più di ottanta candidati ( la lista è in progress) alle politiche e alle amministrative, tra cui capilista e candidati a governatore. L’impegno di tutti è di sostenere le priorità programmatiche della Carta.

L’operazione ha lasciato il segno sui social media, tanto che l’hashtag #sginnovazione è stato regolarmente nei Twitter Trend Topics per tutta la durata dell’evento.

Il Convegno “Meglio tardi che mai. L’Agenda dell’Innovazione per il futuro dell’Italia” è stato aperto da una tavola rotonda sull’analisi dello stato dell’Agenda Digitale a cui hanno partecipato:  Rino Falcone (direttore ISTC-CNR, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione),  Dino Bortolotto (Presidente Assoprovider); Antonello Busetto (Direttore Assinform); Carlo Flamment (Presidente Formez); Antonella Galdi (Responsabile Innovazione, ANCI); Domenico Laforenza (Direttore IIT-CNR, Istituto di Informatica e Telematica); Giovanni Menduni (Coordinatore Area Programmazione, Sostenibilità, Innovazione Comune di Firenze); Antonio Naddeo (Capo Dipartimento Funzione Pubblica, MiPA); Agostino Ragosa (Direttore Agenzia per l’Italia Digitale); Edoardo Zanchini (Vicepresidente Legambiente).

I prossimi passi prevedono da una parte l’approfondimento dei punti programmatici in vere e proprie iniziative legislative e progetti concreti, dall’altra l’avvio, subito dopo le elezioni, di un percorso di confronto e collaborazione sistematico tra parlamentari e società civile sulle diverse proposte con le riunioni periodiche della Consulta Permanente dell’Innovazione.

Molto è ancora da fare. Ma oggi si può essere più ottimisti. Ripartiamo dalla Carta d’intenti per l’innovazione dell’Italia.

 

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