Open Gov Forum: la visione e la proposta di SGI

Open Gov Forum

Open Government Forum ed il rapporto con le organizzazioni della società civile ed il Dipartimento della Funzione Pubblica: la visione e la proposta di Stati Generali dell’Innovazione.

Sono stati avviati dal Dipartimento della Funzione Pubblica i lavori per la progettazione del IV action plan italiano per Open Government Partnership tra aspettative di un proseguimento del metodo adottato per la redazione del III° Action Plan e incognite che riguardano l’incertezza politica e istituzionale che stiamo vivendo; nel post proviamo a fornire un feedback ai tanti amici e colleghi, associati o meno a SGI, che in questi giorni ci hanno chiesto chiarimenti circa l’evoluzione dei lavori dell’Open Government Forum italiano e della partecipazione delle organizzazioni della società civile ai lavori preparatori per il IV Action Plan.

Una ottima sintesi di quanto è avvenuto nei 2 anni di attuazione è magistralmente illustrato dall’amico Matteo Brunati nel post reperibile qui e condiviso nei giorni scorsi tra tutte le Associazioni che lo hanno sottoscritto, la nostra partecipazione e quella delle altre Associazioni coinvolte nell’attuazione del Piano 2016-2018, non è stata priva di difficoltà e criticità attuative; è un’ottima sintesi, alla quale vi rimando per conoscere e comprendere le posizioni che in questi anni abbiamo sostenuto e da qui riteniamo utile ripartire per la definizione dei prossimi passi.

Con l’avvio della fase di progettazione del IV Action Plan italiano per l’Open Government, si è chiuso il biennio 2016-2018 di attuazione e implementazione del III° Action Plan italiano che ha visto un folto numero di Associazioni più o meno strutturate (Cittadini Reattivi, Openpolis, OnData, Spaghetti Open Data, Stati Generali dell’Innovazione, Open Genova e Open Knowledge Italy) condividere posizioni, metodo di lavoro e proposte portate ai Tavoli di lavoro coordinati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dal Team OGP appositamente costituito; non è questa la sede per commentare complessivamente i risultati di dettaglio ottenuti e le difficoltà  riscontrate nell’implementazione del III° Action Piano Italiano, ma appare doveroso illustrare le motivazioni che spingono Stati Generali dell’Innovazione a non abbandonare, come proposto da alcune delle Associazioni elencate, i lavori preparatori per la redazione del IV° Action Plan Italiano.

Peraltro, come anche ricordato da Matteo Brunati nel post citato sopra, condividiamo critiche e osservazioni, evidenziate anche dal rapporto di valutazione finale del III° Piano presentato il 5/4 scorso a Roma dall’ IRM (Independent Reporting Mechanism) realizzato dal RiSSC (Research Centre on Security and Crime), soggetto terzo individuato da Open Government Partnership e deputato ad effettuare una valutazione finale sulla realizzazione delle azioni ricomprese nel Piano stesso.

Ci preme, tuttavia, evidenziare gli elementi alla base della valutazione dell’Associazione di rimanere presenti all’interno dell’Open Government Forum per le attività previste nella realizzazione del IV° Piano, diversamente da quanto hanno espresso le altre Associazioni citate. Provo a riassumerli di seguito, consapevole della estrema sinteticità.

Le carenze attuative e le criticità condivise dalla nostra Associazione e riportate nel post citato in precedenza, si riferiscono alle azioni specifiche del III° Piano nell’ambito del tavolo “Open Data e Trasparenza”; come noto, i lavori del Forum sono organizzati nei 3 Gruppi di lavoro verticali:

  1. Open Data e Trasparenza;
  2. Partecipazione e accountability
  3. Cittadinanza digitale e innovazione

L’aver riscontrato criticità e difficoltà attuative su una specifica azione (Azione n. 1, “Agenda Nazionale partecipata per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico”), non comporta a nostro avviso “sic et simpliciter” lasciare la partecipazione nel Forum da parte di un’Associazione come SGI interessata, ovviamente, allo sviluppo complessivo del Piano e alle azioni raggruppate nei restanti 2 tavoli di lavoro. Crediamo sia opportuno considerare il complesso dell’attuazione del III° Piano e non fermarsi al solo ambito OD; il rapporto dell’IRM ci aiuta a verificare e certificare i parziali successi e numerosi, purtroppo, insuccessi.

I cambiamenti in atto sul piano politico e istituzionale comportano la necessità di verificare il sostegno effettivo dell’iniziativa italiana in ambito OGP; riteniamo che il ruolo delle Associazioni sia quello di stimolo e sostegno all’implementazione di specifici processi di innovazione in tutte le aree legate all’open government. In questo quadro, è utile che la società civile metta a disposizione delle Istituzioni il capitale umano e di conoscenza costruito in questi anni nel corso delle iniziative italiane per OGP, mantenendo una particolare attenzione alla verifica e monitoraggio della loro implementazione, denunciando o stigmatizzando sia i risultati ottenuti che quelli mancati.

Abbiamo ribadito queste nostre osservazioni in occasione del recente incontro di kick-off dei lavori per la realizzazione del IV° Action plan italiano, consapevoli dei “costi della partecipazione”, così correttamente richiamati nel post da Matteo e in tante occasioni ribaditi insieme alle altre Associazioni; nello stesso tempo, tuttavia, abbiamo osservato una maggiore “ingaggio” e attenzione da parte del DFP e dal governo uscente su questi temi, diversamente da quanto avvenuto nei precedenti Action Plan italiani. Questi elementi devono spingere, a nostro avviso, a tenere un approccio propositivo e di pungolo per migliorare e valorizzare il rapporto di dialogo tra governi e organizzazioni della società civile.

In sintesi, pensiamo sia importante proseguire le attività di collaborazione con il Dipartimento, consapevoli delle criticità presenti ma allo stesso tempo convinti che solo attraverso una partecipazione vigile e propositiva, si possa migliorare il confronto tra i diversi attori coinvolti nei processi di apertura e ammodernamento delle Amministrazioni.

In questi anni, ci siamo attivati con molte Associazioni amiche e siamo convinti che le attività e progetti condivisi rappresentano risultati importanti e da portare avanti con convinzione; un esempio tra i tanti è rappresentato dall’introduzione del FOIA (Freedom of Information Act) nell’ordinamento giuridico italiano e dal processo che ha condotto alla sua approvazione grazie allo stimolo e alla partecipazione di numerosi stakeholder interessati.

Come Stati Generali dell’Innovazione siamo convinti che non mancheranno in futuro momenti di condivisione e confronto con tutte le Associazioni presenti nell’ambito dell’Open Government Forum; per parte nostra terremo sempre un approccio propositivo e utile a sensibilizzare la società italiana e tutti i suoi attori sui temi costituenti il paradigma dell’Open Government.

Ugo Bonelli

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