L’Agenzia per l’Italia Digitale e il nodo della governance

Una nuova Agenzia?
Sembra proprio che il Decreto Digitalia, adesso previsto ad agosto, possa includere anche elementi di strutturazione della governance. Lo avevamo auspicato sin dall’avvio dei lavori sull’Agenda Digitale, poiché è naturale che un progetto ambizioso e di ampia portata e durata, richieda interventi organizzativi tali da consentire l’attuazione fluida e coerente del cambiamento che si propone di raggiungere. La novità (e da qui in poi i condizionali sono d’obbligo) dovrebbe essere rappresentata dalla costituzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, la cui missione dovrebbe essere indirizzata a:
– contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
– assicurare il coordinamento tecnico dei sistemi informativi pubblici destinati ad erogare servizi ai cittadini ed alle imprese, e diffondere le iniziative in materia di digitalizzazione attuate nelle amministrazioni;
– garantire i controlli sulla qualità dei servizi e sulla razionalizzazione della spesa in materia informatica (in accordo con Consip);
– promuovere l’addestramento professionale dei dipendenti pubblici;
– monitorare l’attuazione dei piani di ICT delle pubbliche amministrazioni.

Missione che in gran parte sembra la somma delle attuali missioni di DigitPA e dell’Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie per l’Innovazione (ADTI) tra l’altro in parte in sovrapposizione.

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