“M’illumino di STEM”: esperienza formativa in una scuola media di Trieste

YES, WE_STEM

In occasione dell’inizio dell’anno scolastico, con piacere ospitiamo la testimonianza dell’esperienza formativa di una scuola media di Trieste, raccontata dal nostro socio Arnaldo Dovigo.

La Scuola primaria di primo grado Fratelli Fonda Savio dell’ISC Marco Polo di Trieste, nella sua tradizione tecnologica quest’anno ha offerto agli studenti il campo estivo “M’illumino di STEM” (Ungaretti perdoni 🙂 ), dieci giorni di eventi prima dell’inizio dell’anno scolastico, che in Friuli Venezia Giulia Giulia è stato lunedì 10 settembre.

Ne ho parlato con un ragazzino che frequenta la prima classe. Mi ha detto che ne ha tratto molto profitto sia per l’occasione di entrare nell’ambiente della sua nuova scuola in maniera seria ma informale, sia per i laboratori cui ha partecipato imparando cose nuove.

In esterna ha fatto piú volte visita all’Immaginario Scientifico di Trieste struttura che come dice il nome spiega la scienza ai bambini e ai ragazzini facendola toccare con mano con esperimenti adatti alle diverse fasce di età.

Sempre all’Immaginario Scientifico ha osservato la volta celeste nel planetario, dal quale piú di un adulto esce perplesso (eufemismo per dire che non è riuscito a distinguere le stelle), completando la lezione con un’uscita serale “sul campo” guardando le stelle e i pianeti dall’Osservatorio Astronomico di Basovizza voluto dall’astrofisica Margherita Hack, sull’altipiano carsico.

A scuola e presso Insiel, azienda informatica della Regione Friuli Venezia Giulia, gli hanno insegnato elementi del CoderDojo, coding con Scratch, elementi di storytelling e la costruzione del robottino Lego con Lego® WebDo® 2.0, esperienza,  quest’ultima,  particolarmente gratificante per ogni ragazzino.

Lavorare con i mattoncini è una cosa tremendamente seria, basta dare un’occhiata a #LEGOBugatti o frequentare la nostra socia Paola Santoro (@wonderpaolastra) <paolasantoro.com> che insegna agli adulti a interagire con Lego® SeriousPlay®.

Questo come “antipasto” per un anno scolastico che si prospetta interessante.

Alcuni insegnanti hanno detto che lavoreranno con gli smartphone e i tablet, pratica ormai consolidata in questa scuola, a dimostrazione se serve che gli strumenti se ben usati hanno una loro utilità con il risultato parallelo, ma di grande importanza in questo periodo di cyberbullismo, di insegnare ai ragazzini a farne un buon uso, quando sarà, anche sui Social Media, a dispetto del divieto d’uso nelle scuole francesi e della discussione in atto nel Canton Ticino della Confederazione Elvetica <www.tvsvizzera.it> notiziario dell’11 settembre scorso (da ascoltare il video).

Alla fine gli hanno rilasciato l’attestato di partecipazione che per lui è il primo di una serie di “diplomi” in questa realtà  del “long life learning”, espressione moderna perché non si finisce mai di imparare e di aggiornarsi, ma che a ben vedere tanto moderna non è perché Michelangelo, e scusate se è poco, ebbe a dire “sto ancora imparando” a 87 anni.

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